Da pochi giorni sono on line le prime immagini relative alla
collaborazione, che io definirei straordinaria tra Louiis Vuitton e l’artista
giapponese Yayoi Kusama. Straordinaria perché, come racconta Marc Jacobs
in un video intervista, si pone l’obiettivo di far conoscere l’opera di Kusama
attraverso gli occhi di Luis Vuitton, ed introdurla dunque ad un pubblico
nuovo, quello degli estimatori della Maison che vanta milioni si fan sparsi in
tutto il mondo, proprio come piccoli pois.
YoYoi Kusama è un’artista d’avanguardia, surreale e visionaria.
Sin da bambina comincia a soffrire di allucinazioni che la portano a
ritrarre sua madre ricoperta da una miriade di pois, che non a caso
diventeranno ossessioni e segni
distintivi della sua carriera artistica. Coraggiosa e determinata, in lotta con
la società che la circonda, nel 1939, alla soglia dei 30 anni decide di
trasferirsi a New York per dar sfogo alla sua natura creativa, tanto da
riuscire ben presto a farsi strada in quella che rappresentava la capitale
dell’arte contemporanea, dando vita ad opere, come i suoi primi lavori della
serie Infinity Net, e performance straordinarie che trovano maturazione e consolidamente poi
agli inizi degli anni Settanta, quando decide di tornare e riportare la sua
arte nella sua terra madre. Da molti anni ormai Yoyoi Kusama vive in una
clinica psichiatrica dove continua instancabilmente a lavorare e sperimentare.
Già nello scorso 2006 Kusama aveva customizzato un celebre modello
della Maison, la Ellipse Bag, ma ora l’artista mette la sua firma su un’intera
capsule collection, che verrà ufficialmente lanciata il prossimo 10 luglio, in concomitanza dell'apertura di una retrospettiva a lei dedicata
al Whitney Museum di New York.
Una collezione divertente
e portabilissima, che rispecchia in pieno quelle che sono le prerogative di
Kusama, ritmi e ripetizioni ossessive di piccoli pois(nei suoi tipici
contrasti del giallo e nero, rosso e bianco, bianco e nero) che come atomi si
muovono e si incastrano nello spazio dell’infinito, una storia che si ripete,
si rinventa e si evolve, una storia che non ha mai fine, come non hai mai fine
la sua coinvolgente e straordinaria energia, creatività e voglia di
darsi al pubblico, che traspare dall'intensità del suo sguardo e si sprigiona in maniera travolgente, rendendola così
celebre e amata.
Ciao Valeria, bello anche il tuo articolo e la tua presentazione nel blog. Anch'io mi definisco stylist per vocazione! :)
RispondiEliminaTi seguo!
xoxo
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